Accompagnata dalla musica di accoglienza, all’inizio dei Dialoghi di Pace verrà presentata ed esposta una semplice statuetta in gesso dipinta, di poco valore artistico, ma molto cara alla famiglia che la custodisce.
Raffigura un Gesù Bambino di Praga e la tradizione familiare racconta che offrisse conforto a chi cercava riparo nel rifugio antiaereo nel quale era collocata e che venne recuperata dal nonno Roberto fra le macerie di un edificio distrutto durante il devastante bombardamento su Milano dell’agosto 1943: il più pesante bombardamento subito da una città italiana, che anche al nostro Gesù ha lasciato evidenti ferite.
Guardandola durante lo svolgersi dei Dialoghi di Pace, non si potrà non pensare a chi allora le rivolgeva lo sguardo invocando protezione. E a chi, oggi, in tante parti del mondo, davanti ad altre immagini sacre, vive le stesse sofferenze, prova la stessa paura, prega implorando salvezza. Un modo per far percepire ai partecipanti ai Dialoghi di Pace anche la presenza “reale” di tutte queste persone accanto a loro.
Parallelismi storici fra la “nostra” statuetta e l’originale di Praga
In piedi, rivestito di un mantello regale. Sul capo una grande corona. Il globo imperiale sormontato dalla croce in una mano, benedicente l’altra… È il “Gesù Bambino di Praga”: effigie del Cinquecento spagnolo in legno e cera del Dio fanciullo che tiene nelle sue mani i destini del mondo. Giunta in Boemia, è mutilata nel saccheggio del convento al quale era stata donata. Ritrovata fra le rovine, il frate in preghiera ne ode la giovane voce che annuncia una promessa: “Datemi le mie mani e io vi darò la pace”.
Le sono attribuite la fine di un assedio e la firma di trattati di pace dopo decenni di guerre, anche di religione, che insanguinavano l’Europa del XVII secolo. Un auspicio anche per il nostro tempo.
L’Arcivescovo di Milano, Mario Delpini, riconferma il suo apprezzamento per i Dialoghi di Pace e ne sostiene la diffusione capillare nell’intera diocesi, esortando comunità pastorali, associazioni, centri culturali, compagnie teatrali, scuole di musica e singoli fedeli a organizzarne in ogni decanato altre edizioni oltre alle 7 del programma iniziale diocesano per ogni zona pastorale.
Sottolinea questa intenzione partecipando di persona alla serata del 9 febbraio 2024 a Cinisello Balsamo, nella chiesa di San Pio X, proposta per il Nord Milano – Zona 7.