Dedicati a Federico Colombo i Dialoghi di Pace a Cinisello Balsamo – 09/02/2024

Il 2007 è l’anno i cui sono stati avviati i Dialoghi di Pace e in cui, poche settimane dopo la “prima”, in una chiesetta di Milano sconosciuta ai più, chi li ha ideati ha, per la prima volta, sentito suonare il clavicembalo che sarà apprezzato il 9 febbraio e ne ha conosciuta la storia. Di qui a pensare a una successiva edizione dei Dialoghi in collaborazione con l’associazione Omaggio al Clavicembalo e con questo strumento il passo è stato breve.
Il primo desiderio si è concretizzato 10 anni dopo in uno splendido pomeriggio alle pendici del Sacro Monte di Varese, e poi ancora in altre successive occasioni.
Il secondo è un dono portato dal 2024 ed è venuto quindi il momento di conoscere Federico Colombo, nel ricordo tratteggiato da Bruna Panella, che ne ha condiviso gli studi musicali e nella circostanza suonerà sul clavicembalo a lui appartenuto.

“Clavicembalista nato nel ’64 a Carrara, e uno degli allievi più brillanti e promettenti della classe di cembalo in Conservatorio a Milano negli anni ’80, giovanissimo si è purtroppo ammalato di un male che nel giro di poco tempo ce lo ha portato via.
Prima di morire ha lasciato detto alla sua famiglia che avrebbe voluto donare alla sua insegnante il suo bellissimo strumento, moderna copia di un Taskin del Settecento, che era il suo orgoglio.
Federico voleva che potesse continuare a vivere attraverso gli altri ed in particolare che fosse messo a disposizione di giovani musicisti che non avessero le possibilità economiche per acquistare un proprio clavicembalo di tale livello.
Così si spiega il valore affettivo che questo strumento ha per noi tutti e soprattutto per chi, come me, ha avuto il privilegio di fare un pezzo di strada della vita musicale con Federico, di cui ricordo il lato umano e come, nella sua riservatezza di carattere, la musica avesse un posto primario…
Perciò è tuttora regolarmente suonato nei nostri concerti e Federico continua a vivere nella musica dei suoi amici clavicembalisti formatisi alla scuola di Marina Mauriello a Milano e Vienna”.

Anche il pubblico dei Dialoghi di Pace sarà felice di conoscere Federico. E anche chi non fosse credente e certo della vita eterna, tuttavia spererà che essa esista e, nel caso, che Federico possa essere contento di quello che si farà per la pace anche “con” lui che, in un certo senso, seppure per interposte musiciste, suonerà con e per i presenti.
Conclude, in proposito, Bruna Panella:

“Tutte le volte che metto le mani sul Dowd-Taskin sento Federico presente. Ognuno raccoglie nella vita in termini positivi e negativi quello che ha seminato… Penso che le energie delle persone che hanno contato qualcosa di importante nella vita e per te in particolare siano in qualche modo presenti… Federico ci sta accompagnando in questo viaggio musicale con il suo cembalo, è in realtà una parte di lui”.

Il Dowd-Taskin

Nel corso dei Dialoghi di Pace, saranno illustrate le rilevanti peculiarità storiche, tecniche e musicali dell’originale Taskin e del Dowd suonato che ne è copia.
L’uno e l’altro prendono il nome dai rispettivi costruttori.

Suono pieno e caldo, registri per effetti come l’imitazione del liuto e pregi quali tastiere morbide e regolari con timbri differenti che, indipendenti o accoppiate per ottenere un maggior volume, esaltano abilità e bellezza del tocco di chi suona… 
Sono merito di William Dowd, un grande cembalaro attivo a Parigi, dove, nel 1983, ha costruito questo clavicembalo di cui Daniela Fontana offrirà una panoramica sonora con la Gavotte et six doubles di Jean-Philippe Rameau.

Come d’uso nel campo della musica antica, è la copia moderna di uno strumento d’epoca, opera di Pascal Taskin, fabbricante di clavicembali e custode degli strumenti musicali alla corte dei re di Francia Luigi XV e XVI.
Milano, al Museo degli Strumenti Musicali del Castello Sforzesco, possiede uno dei soli 6 esemplari al mondo di Taskin originali che ancora si possono suonare e sono utilizzati in concerto.

Per approfondire: “Il superclavicembalo Taskin di Milano”

Stiamo parlando di strumenti del Settecento. Un tempo in cui il clavicembalo, caratterizzato dalla meccanica a “corde pizzicate” da plettri, aveva raggiunto il culmine della sua evoluzione tecnica.
Ma questo avveniva proprio quando l’interesse di musicisti e pubblico si stava orientando verso il pianoforte: di recente invenzione e con maggiori potenzialità dinamiche, grazie alle corde che, percosse da martelletti rivestiti di feltro, sono libere di vibrare con un’intensità proporzionata alla forza con cui si preme sui tasti.

Un interesse però recuperato ai nostri giorni. Su questi nuovi-antichi strumenti, così particolari nel timbro, la musica, evidentemente meravigliosa anche sul pianoforte, risuona però più lieve e gentile.
È la stessa differenza che corre fra la leggerezza di una carrozza e la potenza di un panzer”, osservava Marina Mauriello, insegnante di clavicembalo al Conservatorio di Milano e a Vienna e co-fondatrice dell’associazione Omaggio al Clavicembalo.

A vantaggio di uno strumento che ai clavicembalisti propone difficoltà tecniche ma che, incurante dei propri secoli di vita, dimostra di essere attuale anche per l’orecchio di oggi.

Infatti, il repertorio musicale originale del Seicento e Settecento ne scaturisce proprio come sotto il tocco delle dita dei grandissimi dell’epoca barocca. Tra i tanti, la strepitosa generazione del 1685: Bach, Händel e Domenico Scarlatti, che al clavicembalo era acclamato essere il maggiore virtuoso del suo tempo.
Di suo padre Alessandro, in un confronto fra Italia e Francia con il contemporaneo Marin Marais, saranno le rispettive versioni delle “Variazioni sul tema della Follia”: scelte come filo conduttore dei Dialoghi di Pace a Cinisello Balsamo dove saranno proposte suddivise in sezioni alternate alle letture.

 

L’Arcivescovo di Milano, Mario Delpini, riconferma il suo apprezzamento per i Dialoghi di Pace e ne sostiene la diffusione capillare nell’intera diocesi, esortando comunità pastorali, associazioni, centri culturali, compagnie teatrali, scuole di musica e singoli fedeli a organizzarne in ogni decanato altre edizioni oltre alle 7 del programma iniziale diocesano per ogni zona pastorale.
Sottolinea questa intenzione partecipando di persona alla serata del 9 febbraio 2024 a Cinisello Balsamo, nella chiesa di San Pio X, proposta per il Nord Milano – Zona 7.