Dialoghi di Pace, un’idea “montiniana” messa in pratica: la pace dei popoli e di tutti – 09/02/2024

Paolo VI, nel 1967, istituendo la Giornata Mondiale della Pace, precisava: «La proposta di dedicare alla Pace il primo giorno dell’anno nuovo non intende qualificarsi come esclusivamente nostra, religiosa cioè cattolica; essa vorrebbe incontrare l’adesione di tutti i veri amici della pace, come fosse iniziativa loro propria, ed esprimersi in libere forme. La Chiesa cattolica, con intenzione di servizio e di esempio, vuole semplicemente “lanciare l’idea”, nella speranza ch’essa raccolga non solo il più largo consenso del mondo civile, ma che tale idea trovi dappertutto promotori molteplici, abili e validi».
Per attuare lo spirito dell’intenzione di Papa Montini, esponenti di popoli e associazioni impegnati per la pace e in iniziative umanitarie nelle loro terre di provenienza, apriranno i Dialoghi di Pace con un messaggio di pace nella propria lingua (poi ripetuto in italiano) e radicato nelle proprie culture e tradizioni religiose.
Gli interessati a conoscerne le rispettive attività potranno incontrarli durante il “Dopodialoghi”.
Più precisamente sarà Shaké Pambakian, armena nata in Italia e nostra concittadina, a dar voce alla comunità Armena di Milano, in apprensione per l’intervento militare dell’Azerbaijan che, a metà settembre 2023, ha posto fine come entità politica autonoma all’Artsakh (Nagorno-Karabakh), regione storicamente a prevalente popolazione armena e con un’antichissima tradizione cristiana. Tutto ciò nel generale silenzio dei media italiani e con flebile reazione dell’Europa all’intento azero di spingere gli Armeni a lasciare queste terre in quella che si configura come un’ennesima “pulizia etnica”.
Non è privo di fondate ragioni il sospetto che causa di questo “tacere” sia la dipendenza europea dal gas proveniente dall’Azerbaijan.

“Noi ci impegnamo” (sic!) – Don Primo Mazzolari. Diffusione della luce della pace di Betlemme

Per dare concretezza alle parole ascoltate, ogni edizione dei Dialoghi di Pace (www.rudyz.net/dialoghi) si conclude esortando i presenti ad impegnarsi per diffondere nel mondo la Pace sperimentata durante l’incontro: con lo stile suggerito dal testo di don Primo Mazzolari “Noi ci impegnamo” recitato coralmente da tutti i presenti.
A una loro rappresentanza sarà poi affidato il gesto di diffusione della Luce della Pace di Betlemme: attinta alla fiamma portata da quella che arde perennemente, già dai primi secoli dopo la venuta di Cristo, nella chiesa della Natività, sul punto ove si presume sia stata la mangiatoia nella quale fu deposto il Salvatore in fasce. È alimentata dall’olio donato dalle nazioni cristiane della Terra, ma la Pace è patrimonio di tutti e la Luce deve andare a tutti.

Tutti figli del Padre Nostro – Popoli fratelli

Per chi si sentirà di farlo, anche esplicitando la consapevolezza che la spiritualità di chi non è Cristiano cattolico, o non ha alcuna convinzione religiosa, suggerirà a ciascuno il modo migliore per vivere questo momento, i presenti ai Dialoghi di Pace potranno unirsi nella preghiera del Padre Nostro, una voce guida poi la ripeterà nelle lingue ucraina e armena assieme agli altri presenti di queste nazionalità: un momento commovente e spiritualmente coinvolgente, voluto per dimostrare vicinanza a chi è colpito dalla guerra.

 

L’Arcivescovo di Milano, Mario Delpini, riconferma il suo apprezzamento per i Dialoghi di Pace e ne sostiene la diffusione capillare nell’intera diocesi, esortando comunità pastorali, associazioni, centri culturali, compagnie teatrali, scuole di musica e singoli fedeli a organizzarne in ogni decanato altre edizioni oltre alle 7 del programma iniziale diocesano per ogni zona pastorale.
Sottolinea questa intenzione partecipando di persona alla serata del 9 febbraio 2024 a Cinisello Balsamo, nella chiesa di San Pio X, proposta per il Nord Milano – Zona 7.

Scampanellata gentile per la pace attraverso la città

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